A partire dal prossimo aprile, dopo 15 anni di attento sguardo dall’interno, Marta Ortega Perez, prenderà le redini del gruppo Inditex. Dal 1 aprile 2022, la figlia minore del prometeo della moda Amancio Ortega salirà alla direzione (non esecutiva) del colosso spagnolo dell’abbigliamento.
Il passaggio di testimone riporta il Gruppo sotto il controllo della famiglia Ortega dopo anni di gestione esterna.
Ma vediamo nel dettaglio chi è Inditex e le caratteristiche del colosso spagnolo della moda.
Chi è Inditex?
Inditex S.A. è proprietaria di numerosi e rinomati marchi di moda, tra cui Zara (cavallo di battaglia del gruppo), Zara Home, Bershka, Stradivarius, Pull&Bear, Massimo Dutti, Oysho e Uterqüe.
Nel 1963, dall’unione tra Amancio Ortega e Rosalia Mera nasceva quello che, negli anni a venire, sarebbe diventato un vero e proprio colosso dell’abbigliamento. Uno dei sogni di Ortega è “che i clienti Dior o Chanel facciano acquisti Zara senza vergognarsene”. È per questo che il gruppo punta sull’acquisto di vetrine situate nei punti strategici delle vie dello shopping, adiacenti i negozi delle griffe più rinomate.
Il colosso spagnolo dell’abbigliamento nasce con l’obiettivo di fare della moda il punto d’incontro di un ampio collettivo, eterogeneo per età, cultura e status sociale, giungendo ad un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Il gruppo propone un modello di integrazione verticale e, a differenza dei suoi competitors, effettua spedizioni direttamente dalle fabbriche di produzione. L’obiettivo è quello di azzerare i costi di magazzino. Tuttavia, questo sistema di spedizione centralizzato rappresenta un’arma a doppio taglio: qualora si verificassero problemi tecnici l’intero sistema potrebbe creare disservizi ma grazie alla presenza di una vasta rete di negozi, il gruppo riesce ad assicurarsi una grande rete di distribuzione e un elevato volume di clienti.
Di fatto, l’analisi SWOT del gruppo INDITEX da noi realizzata rileva la seguente situazione:
Figura 1 – Analisi SWOT del Gruppo Inditex
Inditex e il settore dell’abbigliamento
Oggigiorno Inditex è attiva in 216 mercati con oltre 6654 negozi ed un’efficiente piattaforma online. Quest’ultima ha contribuito ad incrementare la posizione economica di Inditex. Nell’ultimo decennio, il Gruppo è riuscito a duplicare il proprio fatturato annuale. Alla fine del 2020 ha registrato un valore di vendita pari a 20.4 miliardi di euro, di cui il 32,4% di entrate da vendite online. Nonostante la sua imponenza all’interno dell’ambito del fast-fashion, Inditex deve dividere una fetta di mercato con importanti aziende leader nel settore. Si tratta di Hennes & Mauritz AB (HM), Gap Inc., American Eagle Outfitters, PVH.
Figura 2 – Fatturato Inditex e competitors anno 2020
Come si nota dal grafico, il gruppo Inditex ha raggiunto alla chiusura dell’anno 2020 un fatturato più alto rispetto ai suoi competitors, con un guadagno pari a 20,4 miliardi di euro. Segue il gruppo HM, con un turnover di 17,8 miliardi di euro. Gli altri gruppi hanno raggiunto dei fatturati minori, complici le ridotte dimensioni rispetto ai due precedenti, con guadagno rispettivo di 12,1 miliardi (Gap Inc.), 6,2 miliardi (PVH) e 3,8 miliardi di euro (AEO).
In generale, il settore dell’abbigliamento rappresenta l’8,5% del fatturato e il 12,5% dell’occupazione dell’intera industria manifatturiera in Italia. Inoltre, registra un giro d’affari di oltre 80 miliardi di euro nel 2020 e più di 500 mila impiegati.
Durante il periodo 2019-2020, l’industria della moda ha registrato un calo del 20% nei ricavi mentre il margine operativo lordo (EBITDA) è diminuito del 6.8%. Se consideriamo i tredici mesi della pandemia, da marzo 2020 a marzo 2021, la perdita di fatturato rispetto ai 13 mesi precedenti sale a 20,6 miliardi di euro. Nello stesso periodo, circa il 7% delle imprese operanti nel settore ha annunciato la chiusura dei propri punti vendita a causa delle difficoltà finanziarie riscontrate. Nel gruppo Inditex, per esempio, sono stati più 30.000 i licenziamenti alla fine del 2020. Dal punto di vista geografico, la miglior performance finanziaria del 2021 è quella raggiunta dall’economia cinese. Si stima inoltre che, per il 2022, le la crescita del settore sarà trainata principalmente da Cina e Stati Uniti. Il mercato europeo, invece, avrà bisogno della spinta da parte del turismo internazionale per ripartire.
Considerata l’attuale situazione dei mercati, riuscirà la neoeletta Marta Ortega a mantenere alto il nome del colosso spagnolo dell’abbigliamento?